Vittorio questa mattina:
"Stanotte ho fatto un sogno un po' bruttino: la maestra mi ha chiesto qual è il senso della vita e io ho risposto la pizza. Lei però mi ha segnato errore "
#ilsensodellavita
#aognunoilsuo
Vittorio questa mattina:
"Stanotte ho fatto un sogno un po' bruttino: la maestra mi ha chiesto qual è il senso della vita e io ho risposto la pizza. Lei però mi ha segnato errore "
#ilsensodellavita
#aognunoilsuo
Ore 8.15 di un giorno di festa.
Il figlio piccolo, sempre il primo ad alzarsi in queste situazioni, fa capolino nella nostra camera.
Si ferma un secondo, poi urla.
Apro un occhio e chiedo spiegazioni.
Si guarda attorno qualche istante, poi rassicurato afferma: "No, niente, Papo sotto quel mucchio di coperte che russava così forte mi era sembrato un mostro!"
#inostririsvegli
#lenostrenotti
Dopo quasi tre giorni posso finalmente scriverne con una certa serenità: ho effettivamente deciso di iscrivermi a ginnastica artistica adulti e ho cominciato il corso questo mercoledì, dopo due settimane di sospensione causa contrattura muscolare al quadricipite gamba sinistra (cominciamo bene). Proprio per questo primo infortunio ho chiesto alla segreteria di poter pagare mensilmente il corso e non a periodi di tre mesi e tantomeno annualmente, vista la grande probabilità di nuovi infortuni a brevissimo 😅
Mercoledì alle 20 mi reco dunque in palestra -dopo saluto funereo da parte di mia figlia, altamente preoccupata per le mie ossa- con la miglior maglietta per l'occasione, con stampato sul davanti "Fun. Cool", e scambio due parole con l'unico esemplare maschile del gruppo, un ragazzo giovane e belloccio che scopro avere una qualche rottura al tendine o similari, che è in attesa di operazione e si è iscritto al corso per allenare i muscoli. Capisco finalmente perché anche lui, come me, non riesce a fare parecchi degli esercizi proposti. Solo che lui ha un motivo serio, non è questione di inattività decennale che si aggiunge alle primavere ormai numerose.
Ma partiamo speranzosi.
Dopo il primo giro di corsa a ginocchia alte sento che la vellutata di zucca e cavolo nero mangiata poco prima non è ancora stata metabolizzata correttamente e gli scossoni creano probabilmente aria nello stomaco che però non posso certo far uscire in maniera poco elegante tutta insieme. Resisto e vado avanti ma no, se qualcuno se lo stesse domandando, non è stata una buona idea cenare prima del corso. D'altra parte cenare alle 22 non va bene alla mia età. Dovrò trovare una soluzione di merenda rafforzata e spuntino di mezzanotte o che so io.
Procediamo.
Dopo quattro "ranocchie" (salti in avanti andando ad accovacciarsi e poi rimettersi in piedi) sento che il quadricipite sinistro si inalbera e mi sconsiglia fortemente di continuare. Faccio presente all'allenatrice, che mi guarda con gran pena e mi dice di camminare. (Proposito personale: fare due ranocchie al giorno fino a giugno, per evitare ribellioni dei quadricipi a ogni piè sospinto).
L'allenamento procede, tra una serie di addominali e mezza serie (tra l'altro semplificata apposta per me) per le braccia.
Chiaramente non sto al passo con gli altri. D'altra parte, mercoledì gli altri sono: il suddetto infortunato ai tendini che però in quanto a muscoli mi mangia in testa, l'allenatrice del corso di ginnastica di mia figlia, una ragazzina che studia scienze motorie, una ex atleta che faceva gare a livello agonistico e una ragazza che fa parte dello staff di allenatori, da cosa ho capito. Sono decisamente in minoranza. Mi faccio comunque forza fregandomene di crollare dopo un metro e mezzo di carriola e ripetendo a me stessa come un mantra: "Ho partorito naturalmente due figli, di cui uno di 3.8 kg". Che la forza sia con me.
Al momento di allenarsi sulla pedana mi scontro con un'evidenza di cui nessuno parla (e non ne capisco il motivo): la mostruosa puzza di piedi che si respira a pieni polmoni facendo gli addominali sulla maledetta pedana stessa medesima. Ma com'è possibile che NESSUNO noti questa fastidiosa realtà? Dovrò procurarmi quel gel che mettono i medici legali nelle autopsie.
L'allenamento si conclude con i sospirati salti sul tappeto elastico, che mi fanno girare la testa, in senso figurato e anche fisico e il corpo libero, nel mio caso delle mezze ruote storpie.
L'allenatore credo non abbia ben capito con chi ha a che fare perché mentre tentavo le ruote mi ha chiesto quale fosse il mio late preferito per cominciare a regolarsi... Ma su cosa?!
Non ho idea di quale sia il mio lato preferito. Sono troppo concentrata a non morire. Forse lo saprò a fine anno, se ci arrivo.
La lezione finisce. Mi cambio, esco, e finalmente la vellutata trova pace.
Sipario.
Vic: Papo, ho preso una nota.
Ugo: Cos'hai fatto?
Vic: E' colpa di Chiara!
Ugo: Perché?
Vic: Le ho risposto
Ugo: Semplice, bastava che non le rispondessi...
Passano alcuni minuti durante i quali il marito cerca una cover rosa con i glitter per Giorgia.
Vic: [picchiettandogli ritmicamente la schiena] Papo, papo, papo, papo, papo, papo, papo, papo, papo, papo, papo, papo, papo, papo
Ugo: [sclerato] COSA VUOI VITTORIO?
Vic: ...vedi che anche tu hai risposto!
Vic: "Mamma, vuoi vedere la fine del mondo?"
Mamma: "Non esattamente... Ma come farei a vederla?"
Vic: "Basta che io mi vesta lentamente stamattina, così Giorgia fa tardi a scuola"
Studiando storia.
"Per ricostruire la storia bisogna documentarsi, cioè raccogliere informazioni da chi c'era o sui libri. Per esempio, se volessi sapere qualcosa sull'origine del mondo chiederei ai dinosauri"
"Vittorio, all'origine del mondo i dinosauri non c'erano ancora"
"Allora chiederei direttamente a Dio"
Stamattina alle 8.45, mentre poltrivo ancora nel letto, un pulcino infreddolito si infila sotto le coperte e dice: "Qualcuno ha bisogno di un abbraccio!"
Io, sorridendo sotto i baffi e immaginando la risposta, chiedo: "E chi è?"
Risposta: "Tu!"
Vittorio mi ha sorpresa anche questa volta.
Dunque.
Un po' per fare cosa gradita a mia figlia che ci tiene a condividere le sue passioni con me (cosa comprensibile visto che vale anche l'inverso) e un po' per cercare di fare uno sport dopo circa 9 anni di inattività totale, ho pensato di fare la prova a ginnastica artistica adulti.
Io che non so fare nemmeno la ruota e vengo puntualmente sbeffeggiata dai figli quando a casa provo ad imitare Giorgia negli esercizi più semplici.
Ma mi son detta: "Ora o mai più!" E così sono partita per l'allenamento.
Appena arrivata ho capito di essere fuori posto: tre delle compagne del corso sono ragazzine decisamente sotto i 20 anni, due delle quali ex agoniste mentre la terza allena le piccole e credo faccia gare. Poi c'è una ragazzina poco allenata ma pur sempre giovane e una "signora" parecchio più giovane di me che si cimenta però nella disciplina da 3 anni. E poi ci sono io: il relitto che non fa sport da 9 lunghi anni e che non ha mai fatto ginnastica artistica, né ritmica, né una disciplina analoga.
Vogliamo parlare dell'abbigliamento?
Le tre ex agoniste/allenatrici con fisici super scolpiti in pantaloni e top aderenti che rendono giustizia a tanto ben di Dio. Le due di medio allenamento comunque con pantaloni tecnici e maglietta larga ma adeguata. Io con un leggings schizzato di ammoniaca e una maglietta vecchia di 20 anni. E meno male che quella con scritto "Not photoshopped" era a stirare che altrimenti mi presentavo con quella.
A parte tutto ciò le difficoltà si sono presentate subito: già dal riscaldamento ero parecchio indietro rispetto alle altre, non avevo idea di cosa diavolo fosse un plank (sempre che si scriva così), la spaccata l'ho fatta praticamente da in piedi e pure gli addominali che avevo ben allenati si sono rivelati molli come pudding.
Nella fase di potenziamento mi sono resa conto che dovrei prima avere dei muscoli per poi potenziarli e mentre le altre facevano verticali ed esercizi dai nomi improponibili io riuscivo a malapena ad alzare le gambe appoggiate su un cuscino mentre reggevo il busto sulle braccia.
Ma il peggio è venuto quando siamo passati finalmente alla fase "ludica": mentre le altre facevano salti e giri con scioltezza, io dovevo fare "solo" capovolte (banali capriole) prima su un cuscino alto, poi su un tappeto basso, a seguire 3 addominali alla spalliera. Tre giri così. Già al primo giro ho avvertito un giramento di testa che mi ha lasciata stordita per qualche secondo. Al secondo giro ho dovuto riprendere fiato. Al terzo giro avevo ormai la nausea.
Ho comunque fatto ancora le 20 semi ruote (cioè cercavo di saltare da una parte all'altra con le gambe piegate come una ranocchia) ma alla fine di questo secondo esercizio mi sembrava di essere scesa da 10 giri di seguito sulle montagne russe dopo aver mangiato cinghiale e peperonata.
Ho fatto presente il malessere all'allenatore che, ridendo sotto i baffi, mi ha detto che è normale e che dopo 3/4 allenamenti passerà.
Ora: non so se domani riuscirò a scendere dal letto ma l'accoglienza che mi ha riservato mia figlia al ritorno dalle fatiche mi ha totalmente ripagata. Si è informata sul mio livello di stanchezza, mi ha rincuorata dicendo che anche a lei le prime volte veniva la nausea (cosa alla quale non credo nella maniera più totale, dato che fa cinque tic tac uno dietro l'altro senza battere ciglio) e mi ha detto che anche lei la prima lezione dopo l'estate credeva di morire (altra bugia a fin di bene, presumo) e soprattutto era raggiante per lo sforzo che ho fatto per condividere la sua routine sportiva, per quanto mi è possibile. Rideva ai miei resoconti, annuiva seria di fronte alle mie difficoltà e mi incoraggiava in ogni maniera possibile. Mi ha anche detto: "Sì, ti ho vista un po' in difficoltà nel riscaldamento, ma sei andata bene".
Insomma, se passo la notte rifletto sulla possibilità di fare un allenamento a settimana, almeno finché imparo a fare la ruota.
Tornando da scuola.
Mamma: Amore, vorrei darti un bacio.
Vic: Mamma, mica è gratis; costa 1€
Mamma: Accidenti!
Vic: Anzi, facciamo 6€. In questo periodo aumenta tutto da un momento all'altro!
Alla faccia di Laura Pausini, stamattina Vittorio è uscito di casa cantando: "Questa mattina, mi son svegliato, o bella ciao!".
Dopo 30 secondi lo vedo rientrare e chiedo lumi.
Sempre al grido di "Questa mattina mi son svegliato" sale di corsa le scale e recupera lo zaino dimenticato.
Canzone davvero inappropriata.
Ore 7.42, dirigendoci al pre scuola.
Vic: "Mamma, come mai ci sono così poche macchine?"
Io: "Non tutti vanno al pre scuola, solo chi ne ha necessità"
[Ruote nel cervello di Vittorio che girano]
Vic: "Alla fine sto pre non è così male: abbiamo tutti i parcheggi per noi, posso giocare con Gabi a palla e arriviamo in classe prima di tutti"
#ognunohalesuepriorità
#ognigiornounachicca
Vittorio: "Mamma, vorrei prendere un altro criceto"
Io: "Eh, ma poi potrebbero fare i cuccioli, e ne fanno tantissimi"
Vittorio: "Pensa che bello mille criceti! Vuol dire mille speranze!"
Io: "Ma speranze di cosa?"
Vittorio: "Speranze di amore!"
#sottolascorzadabirboneuncuoretenero
Ieri ho accompagnato la "grande" di casa a fare le sospirate trecce coi fili colorati.
Le dico: "Devi tagliare un po' i capelli, sono davvero troppo lunghi".
E lei: "Non li ho più voluti tagliare perché sto aspettando che crescano abbastanza da fare un bel taglio netto e donarli alle donne malate".
Io alla sua età giocavo con le Barbie.
#Giorgiagenerosa
#cucciolacontinuacosì
#consapevolezzaealtruismo
Oggi Vittorio dice ai vicini del mare: "Ho fatto un fortino! Venite a vederlo?"
E i vicini, avendolo conosciuto, hanno capito: "Mi son fatto un quartino!"
Cosa non così impossibile, dato il soggetto.
#Ugonascondilabottigliatiprego
Stamattina ci siamo svegliati con la pioggia.
Nella nostra ingenuità ci siamo detti: "È il giorno giusto per andare al museo oceanografico di Monaco!" Ma una rapida ricerca su internet ci ha fatto capire che non era un'idea molto originale e il sito stesso del museo ci sconsigliava di andare.
Abbiamo quindi pensato alle grotte di Toirano, ma probabilmente anche quella dato il maltempo è una meta gettonata. Però, essendo liguri e non monegaschi, anziché mettere un avviso sul sito staccano il telefono a cui chiedere informazioni o prenotare.
Partiamo quindi alla ricerca di idee.
Trovo un sito che consiglia la visita a Imperia e ad alcuni borghi lì vicino tra i quali il mai sentito seppur gettonato Valloria, famoso per le 170 porte dipinte a partire dal 1994 da artisti più o meno famosi.
In mancanza di altre idee, partiamo per Valloria .
E qui, la delizia, la meraviglia, la gioia.
C'è un percorso consigliato da seguire per vedere le porte dipinte. Ogni anno a luglio si tiene un concorso in cui i pittori si sfidano per la porta migliore ed effettivamente ce n'è per tutti i gusti e il pomeriggio vola tra un "Oh!" E un "Guarda quella!".
Quando la necessità aguzza la ricerca.
Oggi abbiamo avuto la brillante idea di andare fino a San Remo in bicicletta. Coi bambini. Perché c'è traffico e non vogliamo fare code. Il treno invece no perché ci sono pochi orari. E poi tanto da Ospedaletti c'è la pista ciclabile.
E ma arrivarci, a Ospedaletti, possibilmente tutti vivi, ci siamo resi conto che è praticamente un atto di fede.
Tra le salite e le discese, le curve, i bolidi che sfrecciano a velocità sostenuta rasentando il bordo strada e il marciapiede stretto abbiamo visto la morte in faccia almeno un paio di volte a testa.
Una volta a destinazione eravamo indecisi se andare a prendere un cordiale o accendere un cero in chiesa.
Alla fine abbiamo optato per un meritato pranzo a base di frittura di pesce e poi il classico giro per negozi con acquisto di scarpe invernali per i nani.
Poi si poneva il problema del ritorno, perché fare il tragitto inverso con più salite che discese e nessun marciapiede, sia pure stretto, a disposizione era praticamente un suicidio.
Da qui la pensata: prendiamo il treno e carichiamo le biciclette.
Così abbiamo fatto.
Credo che questo sarà l'ultimo dei brani di compito che ha Vittorio, quello a titolo "Descrivi una giornata delle tue vacanze". Sono fiduciosa nelle sue possibilità 🤣🤣
In meno di una settimana, dallo zio laziale abbiamo imparato:
- che si può innestare una susina su un ciliegio (o viceversa 🤔)
- che il caffelatte se chiamato cappuccino ai bambini piace di più
- che il trattorino tagliaerba da guidare è simile agli autoscontri
- che esiste una varietà di pere chiamata "coscia"
- che il caffè con la sambuca è la morte sua
- che la frutta presa direttamente dalla pianta e mangiata senza nemmeno lavarla ha un altro sapore
Ma soprattutto che ritmi di vita più lenti e naturali non sono solo possibili, ma anche auspicabili, e che le chiacchiere intorno a un tavolo davanti a una fetta di salame o un caffè sono un patrimonio dell'umanità e andrebbero tutelate.
#graziezioFranco
E così, dopo molte, moltissime insistenze, finalmente quest'anno abbiamo convinto la suocera a tornare alla sua terra natia e rivedere fratelli, nipoti, cugini, comari, figli di comari, cugini di cugini e molti altri parenti ancora.
La pianificazione come sempre è stata accurata, ma in questo caso preda di repentini aggiustamenti o modifiche in seguito a richieste continue di visite aggiuntive.
Siamo partiti sabato per un viaggio a metà tra il viaggio della speranza, con la macchina piena e il condizionatore zoppicante, e IL viaggio, quello che si ricorderà per la vita: 3 generazioni insieme su una Multipla scassata che cantano Mannarino per ammazzare il tempo e masticano Travelgum per non vomitare. Un viaggio tra l'eterno e l'epico. Un viaggio alle origini, alla riscoperta delle tradizioni e della famiglia. Un viaggio di cui si parlerà per anni, di cui si ricorderanno persone e gesta, infiocchettando ogni volta il racconto.
Io mi sono inserita in questo viaggio un po' in punta di piedi, conscia dell'importanza per la suocera e il marito e quasi timorosa di essere "in più", anche se desiderosa di vedere i posti in cui la famiglia di cui ho deciso di fare parte ha passato un pezzo di vita E invece sono stata accolta a braccia aperte da tutti, con un calore genuino che non mi aspettavo.
Le giornate volano, tra la visita di un parente, l'improvvisata di un altro, la nuotata al mare, il giro al castello di Sermoneta e quello ai giardini di Ninfa.
Le serate nella veranda a mangiare cocomero, come si dice da queste parti, o comunque i pasti, sono il mio momento preferito: un momento sincero di racconti familiari, come quelli di altre epoche, quando ci si ritrovava intorno al fuoco. Solo che qui siamo tutti parenti, quelli di sangue e quelli acquisiti, intorno a un tavolo, ci scambiamo bevande e pietanze, ridiamo e scherziamo, tra chi capisce e chi invece no (Vittorio: "Lo zio stamattina mi ha chiesto qualcosa, ma non ho capito perché parla francese"), in una bella varietà di accenti e dialetti.
Questa vacanza mi è già entrata nel cuore, dove credo resterà per molto, molto tempo.
Oggi la Pulcina finisce la scuola. E, più precisamente, finisce le elementari.
Un momento di passaggio che è svolta, che sancisce in qualche modo la fine dell'infanzia e l'inizio della preadolescenza.
Non ci sono ancora molti segnali di questo passaggio, ma so che il mio bruco si sta lentamente evolvendo in crisalide.
E allora vola alto quando sarai pronta, farfalla mia, coltiva i sogni bellissimi che sei capace di avere, non temere nulla ché noi saremo sempre con te e credi in chi sei, perché sei meravigliosa.
Mamma
La rappresentante ha avuto l'idea di far scrivere un pensierino ad ogni bambino della classe per fare un omaggio di fine anno alle maestre. Bene.
Due giorni di lagne (di Vittorio) e altrettanti di insistenze più o meno garbate (mie) e questo è il risultato:
#menomalechesiamoallafinedell'anno
#fasololasecondaelementare
#miaspettanoanniduri
Mini resoconto di una giornata con Vic.
Colazione (dopo aver saltato la sua porzione di torta del papà la sera precedente causa mal di pancia)
- "Ah, finalmente la tortazione!" [Assaggio della torta, ndr]
Colorando i compiti
- "Mamma puoi colorare tu i rami? Sai, io sono un tipo che ama la precisione e se vado fuori dai rami che sono piccoli mi innervosisco"
Di fronte alla mia esclamazione "Che scema, non ci avevo pensato":
- "Mamma, non dire così perché non sei scema per niente"
Alla mia esortazione ad andare a giocare in cortile:
- "Da solo non ci voglio stare, ho paura della cantina"
- "Cosa ti fa paura della cantina? Mica escono i dinosauri"
- "Quelli no, ma magari una tigre, un vampiro o un fantasma sì"
#50sfumaturediVic
#Vicmylove