Il
nostro secondo giorno nella capitale partenopea è cominciato con un giro nella Napoli sotterranea, un'ora e mezza di
spiegazioni sotto ma anche sopra il manto stradale che ci ha lasciate a bocca
aperta: cunicoli e gallerie che risalgono all'epoca greco-romana, una piccola
dimostrazione di quello che è stato un acquedotto estesissimo che ha alimentato
una città popolosa per centinaia di anni, un esperimento di giardino
sotterraneo, una passeggiata in un cunicolo lungo 150 m, largo per un bel
tratto meno di 50 cm alla luce di una misera candela elettrica e, come se non
bastasse, addirittura un teatro greco sotto le fondamenta delle case. La
sopresa finale è davvero sensazionale, e non la voglio rovinare, ma consiglio
caldamente un giro. Siamo anche state fortunate con la guida: molto preparata e
appassionata.
Al
termine del giro siamo andate a mangiare una pizza fritta (e un arancino, un
crocché, una frittatina di pasta e un altro involtino fritto, a dirla tutta) da
Di Matteo, pizzeria consigliataci da più locali e con la solita coda
interminabile fuori. Abbiamo quindi preso tutto da asporto con tempi
decisamente ridotti rispetto al sedersi a tavola e ci siamo accomodate su una
pachina lì vicino.
Tutto
buono, ma non ripeterei l'esperienza di un pranzo così impegnativo tutti i
giorni.
Alle
prese con una digestione alquanto difficile, abbiamo girato per via san
Gregorio Armeno, la via dei presepi subito accanto, in questo periodo dell'anno
decisamente godibile senza sovraffollamento.
Alla
ricerca di un bar siamo approdate all'Opera Cafè Scaturchio, dentro il teatro San Carlo, la cui specialità
sono i ministeriali, cioccolatini ripieni di mousse di cioccolato con il
liquore. Una vera bomba. D'altronde ci eravamo tenute leggere a pranzo e quindi
abbiamo potuto assaggiarli senza rimpianti.
Bevendo
dentro il foyer ridotto del teatro, ci è venuta la curiosità di visitarlo e con
gran fortuna abbiamo preso l'ultima visita guidata in italiano della giornata
(prezzo per adulto 9 €). Che dire: scelta azzeccatissima, in quanto il teatro è
una vera opera d'arte costruita nel 1737 da re Carlo III di Borbone per mano dell'architetto
Giovanni Antonio Medrano e di Angelo Carasale in soli 8 mesi di lavoro e
la guida che ci ha fatto fare il tour è stata quanto mai effervescente pur
essendo molto professionale.
Naturalmente,
prima della visita abbiamo trovato il tempo per un ennesimo caffè al vicino Caffè Gambrinus, dove abbiamo
assaggiato il famoso caffè alla nocciola e un caffè con cioccolata e panna,
tanto per mantenere le calorie ad un livello accettabile.
Dopo
la visita al teatro ci siamo dirette sul lungomare fino al Castel dell'Ovo, da
cui di gode di un bel panorama, specialmente al crepuscolo.
Naturalmente
il viaggio non poteva finire senza una bella mangiata in una trattoria tipica.
Siamo andate, dietro consiglio naturalmente, alla Trattoria La campagnola di via Dei Tribunali, ottimo posto senza troppe pretese, dai gusti veraci e dalle porzioni abbondanti.
Senza paragoni le polpette di carne con uvetta e pinoli. Ottimo anche il vino: abbiamo provato l'Aglianico, un rosso locale, molto buono e all'incredibile prezzo di 8 € la bottiglia!
In conclusione, Napoli ci è piaciuta "assai" e abbiamo messo in programma, per il futuro, un nuovo giro che includa Pompei il Cristo Velato, che non siamo riusciti a inserire nella gita appena conclusa.
Siamo andate, dietro consiglio naturalmente, alla Trattoria La campagnola di via Dei Tribunali, ottimo posto senza troppe pretese, dai gusti veraci e dalle porzioni abbondanti.
Senza paragoni le polpette di carne con uvetta e pinoli. Ottimo anche il vino: abbiamo provato l'Aglianico, un rosso locale, molto buono e all'incredibile prezzo di 8 € la bottiglia!
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