sabato 5 novembre 2022

Ho deciso di iscrivermi a ginnastica artistica

Dopo quasi tre giorni posso finalmente scriverne con una certa serenità: ho effettivamente deciso di iscrivermi a ginnastica artistica adulti e ho cominciato il corso questo mercoledì, dopo due settimane di sospensione causa contrattura muscolare al quadricipite gamba sinistra (cominciamo bene). Proprio per questo primo infortunio ho chiesto alla segreteria di poter pagare mensilmente il corso e non a periodi di tre mesi e tantomeno annualmente, vista la grande probabilità di nuovi infortuni a brevissimo 😅

Mercoledì alle 20 mi reco dunque in palestra -dopo saluto funereo da parte di mia figlia, altamente preoccupata per le mie ossa- con la miglior maglietta per l'occasione, con stampato sul davanti "Fun. Cool", e scambio due parole con l'unico esemplare maschile del gruppo, un ragazzo giovane e belloccio che scopro avere una qualche rottura al tendine o similari, che è in attesa di operazione e si è iscritto al corso per allenare i muscoli. Capisco finalmente perché anche lui, come me, non riesce a fare parecchi degli esercizi proposti. Solo che lui ha un motivo serio, non è questione di inattività decennale che si aggiunge alle primavere ormai numerose.

Ma partiamo speranzosi. 

Dopo il primo giro di corsa a ginocchia alte sento che la vellutata di zucca e cavolo nero mangiata poco prima non è ancora stata metabolizzata correttamente e gli scossoni creano probabilmente aria nello stomaco che però non posso certo far uscire in maniera poco elegante tutta insieme. Resisto e vado avanti ma no, se qualcuno se lo stesse domandando, non è stata una buona idea cenare prima del corso. D'altra parte cenare alle 22 non va bene alla mia età. Dovrò trovare una soluzione di merenda rafforzata e spuntino di mezzanotte o che so io. 

Procediamo.

Dopo quattro "ranocchie" (salti in avanti andando ad accovacciarsi e poi rimettersi in piedi) sento che il quadricipite sinistro si inalbera e mi sconsiglia fortemente di continuare. Faccio presente all'allenatrice, che mi guarda con gran pena e mi dice di camminare. (Proposito personale: fare due ranocchie al giorno fino a giugno, per evitare ribellioni dei quadricipi a ogni piè sospinto).

L'allenamento procede, tra una serie di addominali e mezza serie (tra l'altro semplificata apposta per me) per le braccia.

Chiaramente non sto al passo con gli altri. D'altra parte, mercoledì gli altri sono: il suddetto infortunato ai tendini che però in quanto a muscoli mi mangia in testa, l'allenatrice del corso di ginnastica di mia figlia, una ragazzina che studia scienze motorie, una ex atleta che faceva gare a livello agonistico e una ragazza che fa parte dello staff di allenatori, da cosa ho capito. Sono decisamente in minoranza. Mi faccio comunque forza fregandomene di crollare dopo un metro e mezzo di carriola e ripetendo a me stessa come un mantra: "Ho partorito naturalmente due figli, di cui uno di 3.8 kg". Che la forza sia con me. 

Al momento di allenarsi sulla pedana mi scontro con un'evidenza di cui nessuno parla (e non ne capisco il motivo): la mostruosa puzza di piedi che si respira a pieni polmoni facendo gli addominali sulla maledetta pedana stessa medesima. Ma com'è possibile che NESSUNO noti questa fastidiosa realtà? Dovrò procurarmi quel gel che mettono i medici legali nelle autopsie.

L'allenamento si conclude con i sospirati salti sul tappeto elastico, che mi fanno girare la testa, in senso figurato e anche fisico e il corpo libero, nel mio caso delle mezze ruote storpie. 

L'allenatore credo non abbia ben capito con chi ha a che fare perché mentre tentavo le ruote mi ha chiesto quale fosse il mio late preferito per cominciare a regolarsi... Ma su cosa?! 

Non ho idea di quale sia il mio lato preferito. Sono troppo concentrata a non morire. Forse lo saprò a fine anno, se ci arrivo.

La lezione finisce. Mi cambio, esco, e finalmente la vellutata trova pace.

Sipario.