giovedì 18 novembre 2021

 - "Mamma, allora cosa disegnerai?"

- "Sorpresa!"

(I figli tirano a indovinare nella speranza che io ceda e lo dica)

- "Secondo me farai quell'animale che assomiglia alla zebra"

Silenzio in aula e cervelli che lavorano.

- "Il panda, mamma"

- "E in cosa io panda assomiglia alla zebra?"

- "Beh, è a righe bianche e nere"


#100%Vic

#grazievicperletuechicchequotidiane

lunedì 8 novembre 2021

 - Vittorio mi daresti una mano a stendere passandomi le mollette?

- Eccole, mamma, prendile pure
...
#100%Vic

martedì 2 novembre 2021

100%Vittorio

Parlando di animali:

Mamma: "Sai che c'è un insetto che vive solo 1 o 2 giorni?"

Vittorio: "Beh, deve trovarsi una moglie in fretta allora!"


martedì 5 ottobre 2021

Le battute del marito

Marito: "Amore, che ne dici di vederci un filmetto insieme stasera?"

Io dopo circa 40 secondi dall'inizio del film: "Sto film mi ha già un po' stufata..."

Marito, pensoso: "Beh, puoi sempre dire che prima dell'incidente non eri così"

#amarsinonostanteidifetti

Recupero all'arma bianca

Vengo in ospedale per il ritiro dei referti della scorsa settimana. Nessun problema, mi dicono, "Compili il modulo e vada a pagare il ticket al punto rosso seguendo le istruzioni. Noi nel frattempo le prepariamo il CD". Questione di 5 minuti.
Sollevata dalla facilità con cui posso avere i miei referti, mi dirigo speranzosa al punto rosso, dove mi trovo davanti una fila piuttosto nutrita di persone che come me devono eseguire un pagamento. Sospiro e mi metto in coda. Poi scorgo un secondo totem per il pagamento a solo uso bancomat che è invece vuoto. Oggi la fortuna mi sorride, penso.  
Mi sposto al totem del solo pagamento con bancomat, stretto tra bagno e portineria dell'ospedale. Naturalmente non c'è un punto su cui appoggiare alcunché, quindi appendo la borsa alla spalla, tiro fuori istruzioni per il pagamento, bancomat, tessera sanitaria (infilata ahimè insieme alla patente dentro la carta d'identità cartacea piegata a libro) e appoggio tutto sulla tastiera, perché altro posto non c'è.
Inizio la sfilza di comandi, lottando con uno schermo che funziona a tratti e solo esercitando una certa pressione. Inserisco la tessera sanitaria. Non la legge. Ricomincio la procedura da capo. Inserisco di nuovo la tessera sanitaria e la rimetto al suo posto nella carta d'identità per non perdere nulla. Stavolta legge i dati sulla tessera e mi compare la schermata con nome, cognome e codice fiscale precompilati. Devo inserire l'importo del pagamento, appoggiare il bancomat sul display e ho finito. Bene.
Però. Il tastierino numerico sulla destra non funziona, la coda dietro di me si allunga. Ho sempre borsa sulla spalla, bancomat in mano, documenti vari a terra e istruzioni e carta d'identità sul tastierino alfanumerico. Devo digitare l'importo prima che scada la sessione. Senza pensarci, sposto le istruzioni dal tastierino alfanumerico per digitare. Come in un incubo al rallentatore, vedo che il foglio delle istruzioni spinge nella fessura per il ticket la mia carta d'identità. Cerco di prenderla ma così facendo la spingo ancora più a fondo.
Panico.
Decido di effettuare il pagamento e ritirare il CD, così almeno una "pratica" è chiusa e poi penserò al recupero dei documenti.
Torno in segreteria con la ricevuta di pagamento e comunico la mia situazione, scoprendo che non è la prima volta che ciò accade. Mi dicono di avvisare in portineria, che si metterà in contatto con i tecnici del punto rosso.
Torno al totem. Vedo la mia carta d'identità che occhieggia dalla fessura. Aspetto un momento che la coda si smaltisca e cerco di capire se è recuperabile. È appoggiata proprio al di là della fessura, ma sembrerebbe non raggiungibile.
Vado in portineria ad avvisare. Chiameranno il tecnico appena possibile.
Mi metto in attesa di avere notizie quando scorgo un qualche tecnico dell'ospedale e tento l'approccio: lui sa se è possibile recuperare i miei documenti che sono proprio lì, in vista? Butta un occhio, prova a toccare il totem ma arriva la signora della portineria a sgridarlo e lui desiste. 
Alla scena assistono due montagnini vecchio Piemonte, di quelli che a MacGyver insegnavano ad accendere il fuoco, probabilmente faccio loro pena e decidono per un pronto intervento: uno arriva con due cannucce di plastica, le infila agli angoli della mia carta d'identità e comincia a tirare. Si scambiano istruzioni ed esortazioni di vario tipo sempre in dialetto, il secondo cerca di prendere il mio documento ma le cannucce si piegano. Serve qualcosa di più rigido. Vado al bar a farmi dare un coltello e una forchetta di plastica. 
Proprio mentre siamo al buono torna la signora della portineria, che ci cazzia con veemenza. I due valorosi creativi della cannuccia mi abbandonano con le spalle ricurve, sotto il peso della sconfitta.
Ma io non demordo: avendo nel frattempo saputo che i tecnici del punto rosso "verranno ad aprire oggi o forse domani" capisco che non posso andarmene senza carta d'identità, tessera sanitaria e patente. Aspetto che la coda al totem si smaltisca di nuovo, poi ritento. Infilo nella fessura il coltello e lo incastro nella piegatura della carta d'identità. Tirando viene, ma contemporaneamente si lacera. Pazienza, mi dico. Meglio una carta d'identità danneggiata che nessuna. Vado avanti. Inserisco la forchetta dall'altro lato e continuo a tirare. Finalmente esce, anche se in due pezzi. Esulto. 
Adesso devo recuperare tessera sanitaria e patente, che però sono nel nuovo formato, simile a quello della tessera plastica del supermercato.
Cerco di spostarli con il coltello ma non escono.
Tra i cori di incoraggiamento degli astanti, che ormai partecipano alla mia odissea, si alza una voce, quella del mio secondo salvatore della giornata: "Signora, se mette un po' di scotch sulla punta del coltello, poi con quello fa pressione sulle tessere e quelle restano appiccicate e vengono".
L'idea mi pare ottima.
Vado di nuovo in segreteria avvisando che ho recuperato la carta d'identità e che per recuperare il resto mi serve dello scotch. Mi danno un intero rotolo.
Appiccico lo scotch sulla lama del coltello di plastica e lo infilo. Faccio pressione e come per magia in un attimo la tessera sanitaria esce. A seguire la patente. 
Un signore mi chiede se sabato posso aiutarlo ad aprire le porte nel giro degli appartamenti che vuole visitare. Un altro mi dà una pacca sulla spalla. Un terzo ci manca poco che si metta ad applaudire. 
Riporto lo scotch in segreteria e avverto che ho recuperato tutto. Mi guardano con stupore unito a malcelata ammirazione. 
Torno per l'ultima volta in portineria, dicendo che non ho più bisogno del tecnico del punto rosso, ho recuperato tutto.
È passata un'ora e mezza, ho vissuto una nuova avventura sulla mia pelle e sperimentato l'importanza della claque, come gli attori del teatro greco antico con il coro in sottofondo. Senza di loro, non ci sarei riuscita.

venerdì 1 ottobre 2021

Otto cose che ho imparato in una notte di pronto soccorso

Dopo una notte (allucinante) in pronto soccorso ho imparato che:

- gli anziani hanno sempre una caramellina nella borsa, che scartano con gran lentezza e soprattutto gran fracasso nei momenti di maggior silenzio durante la notte

- la fame è davvero una cosa brutta, e non importa se hai la colecisti infiammata: se appena ne avrai l'occasione, di ritorno da una ecografia, ti fermerai a mangiare cappuccio e brioche al bar dell'ospedale, con gran menefreghismo per il tuo stato di salute e per le sgridate delle infermiere

- le infermiere del pronto possono essere le tue migliori amiche o le tue peggiori nemiche: qualunque cosa succeda cerca di non farle incazzare mai

- se ti rechi al pronto soccorso sii pronto. Questo il kit minimo di sopravvivenza: bottiglia d'acqua, snack di emergenza, antidolorifici, tappi per le orecchie (vedi il primo punto), spazzolino e dentifricio, salviettine detergenti e soprattutto carica batterie. Sai quando entri ma non sai quando esci

- cerca di sdrammatizzare, se possibile. Se sei in piedi è già una gran cosa. Ci sono persone nelle sale accanto che in piedi non riescono a starci.

- aiuta, per quanto possibile, i tuoi vicini di letto. Potresti avere bisogno di loro, in seguito

- la salute è la cosa più preziosa che hai, fai il possibile per preservarla

- avere una casa, poter dormire in un letto morbido con un cuscino, al buio, senza rumori e lamenti è molto più di quanto sei abituato a pensare. Non darlo per scontato

Mi sono appena resa conto di essere partita dal faceto e aver, man mano, sondato terreni più impervi e forse anche bui.

Mi fermo qui per non scadere nel banale, se già non l'ho fatto.

Ma ecco cosa ho imparato dalla mia prima notte di pronto soccorso.

domenica 12 settembre 2021

Voglia di lavorare saltami addosso

 Quando hai poca voglia ma tante idee...











100%Vittorio

venerdì 10 settembre 2021

Strani complimenti

Il marito, folti capelli alla Nicolò Fabi, decide di farsi dare una sfoltatina.

Dal parrucchiere di fiducia c'è un ragazzino a tagliare che evidentemente non lo ha mai visto: quando il marito si siede sulla poltrona lo guarda estasiato per un attimo e si mette all'opera.
Dopo qualche minuto esclama con palese soddisfazione: "Sono bellissimi questi ricci. Sembra di tagliare una siepe".

mercoledì 1 settembre 2021

Gentilezze (parzialmente mancate)

Quando tuo marito vuole fare il galante e ti apre la portiera della macchina dicendo 'Prego!", Ma il gesto perde buona parte della sua galanteria al successivo "Ce la fai, però?!".


giovedì 26 agosto 2021


- "Papi, posso mangiare un wurstel?"
- "No, tra poco pranziamo e poi non abbiamo wurstel in casa"
- "E se ne avessimo?"
-"Sì, ma non ne abbiamo"

Vittorio sparisce a giocare con la bambina dei vicini.
Dopo 10 minuti il vicino dice al marito: "Vittorio ha mangiato qualcosa con noi, te lo ha detto?", "Non esattamente", risponde lui.

#senonloavessipartoritononcredereicheèfigliomio
#furbettodicasa
#figliodaraddrizzare

mercoledì 28 luglio 2021

Ad alta voce. La tregua

 "La tregua" di Primo Levi sta rapidamente scalando la classifica dei miei libri preferiti.

Sto assaporando ogni parola, battuta ed esperienza come la vivessi in prima persona. Sento il freddo degli inverni nelle baracche come la fame perpetua dei sopravvissuti, vedo Cesare al mercato di Katowice che vende la camicia di lana con un buco sotto il colletto, mi prude la pelle leggendo del Ferrari e delle sue recidive coi pidocchi, odoro il fetore delle latrine mai pulite, avverto il panico della Kommandantur per l'ispezione richiesta da Mosca. 

I personaggi del libro, descritti così puntigliosamente eppur in maniera mai pedante, diventano amici, simpatizzo per loro, fraternizzo, anche.

Riascolto più volte un capitolo, magistralmente letto da Valentina Carnelutti per Raiplayradio.

Temo l'avvicinarsi dell'ultima pagina.

#adaltavoce



sabato 24 luglio 2021

Soddisfazioni

Mamma: "Lo sai che ti voglio bene?"
Vittorio: "Si, me lo dici sempre..."
Mamma: "Ma?"
Vittorio: "Ma sono più contento quando me lo dice Papo. Ma solo di un centimetro, eh!?"

#lesoddisfazioniconVittorio

mercoledì 21 luglio 2021

Compleanni da ricordare - 2 lustri

 Dieci anni fa è nata una mamma.

E, soprattutto, è nata una figlia meravigliosa.
Un affaretto di poco più di 50 cm che oggi salta, fa le verticali - ponte, divide, numera e compila le schede dei compiti delle vacanze in autonomia, si prende cura dell'animaletto di un amico del fratello, fa quintali di pasta di sale, colora, prepara origami ed è bravissima in un sacco di cose di cui io invece non so nulla. E le cose di cui io non so nulla andranno ad aumentare, temo.
Oggi so ancora tutto di lei, del suo meraviglioso mondo interiore, perché l'adolescenza è dietro l'angolo ma non lo abbiamo superato, quindi sono, per il momento, il punto di riferimento, la persona a cui chiedere consiglio, con cui confidarsi, a cui rivelare passioni e novità, paure e debolezze. Sono ancora la persona a cui abbarbicarsi dopo un brutto sogno, da cui rifugiarsi per una sbucciatura, a cui chiedere di fare la treccia per non avere i capelli in faccia.
Sempre più spesso, però, le sento dire: "Posso fare io?" e, inevitabilmente, questo porterà a "Posso fare io!"
Dovrò imparare a fare io senza di lei, a breve.
Passerotto, dammi tempo. Sono una mamma da troppo poco.

sabato 17 luglio 2021

Ospiti estivi

Da ieri sera abbiamo una piccola ospite in pensione per due settimane, proprietà di amici in vacanza.

La famiglia l'ha accolta bene, ieri sera Vittorio le leggeva persino la fiaba prima di dormire 😂😆

E stamattina il primo spavento: mentre si correggevano i compiti, abbiamo pensato di fare uscire Minnie un pochino dalla sua gabbietta. Abbiamo chiuso tutte le porte della cucina e controllato che non ci fossero buchi in cui avrebbe potuto infilarsi, l'abbiamo tirata fuori dalla gabbietta e lasciata libera, buttandole un occhio tra una somma e l'altra.

E poi, all'improvviso:

- "Vittorio, ma tu vedi Minnie?"

- "No"

Cerca di qui, cerca di lì, Minnie non si vede...

Panico.

Dopo meno di 24 ore abbiamo già perso il criceto degli amici. 😱😱😱

Ricerche sfrenate e poi: "State tutti zitti!"

Si sente un rumorino provenire da sotto il lavandino.

Ma come ci è andata lì sotto?! E soprattutto come la prendiamo?

Osservando attentamente il battiscopa sotto la cucina scopro dopo 14 anni l'esistenza di una fessura sotto la lavastoviglie che permette l'apertura dello sportello. Minnie sicuro è entrata da lì.

Con gran fatica riesco finalmente a smontare il battiscopa e la vedo. 

Con un lavoro di squadra riusciamo ad acciuffarla e Minnie torna, almeno momentaneamente, nella sua gabbia. 

Pulisco sotto la cucina e mi riprendo dal grande spavento, perché poi chi glielo spiega agli amici che il loro prezioso compagno di avventure da noi non ha resistito 24 ore?!

Adesso abbiamo mangiato, osservando il criceto mettere tutti i semini nelle guance e trasportarli nella tana con gran divertimento di tutti. 

La prossima ora d'aria la farà sotto stretta osservazione.

domenica 30 maggio 2021

Confessioni pericolose

Oggi Giorgia aveva il sacramento della prima confessione, chiamato altresì festa del perdono. 
Ci mettiamo tutti in ghingheri per l'occasione -chi col vestitino, chi con la giacca- e andiamo in chiesa. Come da prassi, arriviamo per il rotto della cuffia: ci vedono entrare, agguantano i figli e li portano nelle prime file insieme agli altri bambini. 
Vittorio vieni quindi inserito nel gruppo della quarta elementare pur facendo la prima. Subito non mi faccio molte domande, perché penso che lo abbiano messo tra i primi banchi essendo un bambino. Mi viene un sospetto quando lo vedo parlottare con la catechista di nazionalità tedesca, ma non faccio in tempo ad avvicinarmi che ormai il danno è fatto: Vittorio è stato inserito nel plotone di quelli che devono confessarsi e va a confessarsi dal prete straniero, dal quale rimane più di tutti gli altri bambini. Che cosa si dicano è un mistero, perché anche a posteriori non siamo riusciti a risalire al dialogo tra i due. Vittorio sostiene che non ha capito cosa gli diceva il prete perché parlava in cinese... Il prelato era effettivamente straniero, ma dall'aspetto non certo cinese. 
Comunque quando lo vedo partire per la confessione vado a scusarmi con la catechista e spiego, durante la cerimonia, che quello è il mio figlio piccolo di prima elementare, e che non avrebbe dovuto quindi fare la confessione. La catechista tedesca mi guarda con aria stralunata e mi chiede come mai Vittorio fosse davanti e io non posso che risponderle che lo hanno messo loro nelle prime file quando è entrato. Alla fine la catechista si scioglie in un sorriso e mi dice che "Ha fatto un assaggio", poi sopraggiunge la catechista italiana, la quale si fa una bella risata e dice: "Vabbè, si è portato avanti per quando farà la terza".
Tornati a casa chiediamo spiegazioni al reo confesso e lui risponde: "Ma la signora mi ha detto <<Dopo di lui tocca a te!>> e io sono andato". La prima volta in vita sua che ha ubbidito.

lunedì 24 maggio 2021

Ad alta voce

Esco per una passeggiata serale, nonostante la frescura non allettante, temendo nel restare in casa che prevalgano sul buon senso e la razionalità gli istinti omidici che provo verso la famiglia tutta dopo il ritorno in DAD del più piccolino, causa maledetta quarantena.

La giornata si è dipanata infaustamente tra la connessione ballerina, i "Maestra, non ho capito!" e "Maestra, mi hanno rimosso!" urlati a gran voce da 19 alunni dietro lo schermo di un pc o di un tablet, i pianti del piccolo che fatica a seguire a distanza, i compiti eseguiti svogliatamente e dietro forti pressioni materne, i corsi di aggiornamento seguiti distrattamente, il lavoro urgente da sbrigare in ogni caso e le mille incombenze quotidiane.

Esco, dicevo, alla ricerca di un ristoro (parola attualmente molto in voga) mentale e penso se durante la passeggiata chiamare un amico o iniziare un nuovo libro. Sì, perché leggere e passeggiare sono le mie armi per combattere questo momento di difficoltà, ma non ho il tempo per imbracciarle entrambe. E così un giorno mi sono detta: "Ma nel mare internettiano ci sarà pur qualche audiolibro libero" e in effetti dopo una breve ricerca mi sono trovata su RaiPlay Radio, dove c'è una ricchissima raccolta di libri interpretati da attori e doppiatori più o meno conosciuti, ma comunque bravi. Propendo alla fine per un nuovo audiolibro e scelgo il titolo "La tregua", di Primo Levi.

Partono le ormai familiari note della sigla di apertura di ogni brano e sento esplodere la felicità dentro di me, pregusto la nuova voce che imparerò ad amare e che mi accompagnerà nelle passeggiate solitarie, assaporo con avidità i secondi che mi separano dalla presentazione dell'attore o attrice che si farà interprete per me del testo e penso che non esiste cosa più bella di un libro letto #adaltavoce.



sabato 15 maggio 2021

Forme di vita (più o meno) intelligenti

 (Allo Zoom)

Mamma: "Guarda, Vic, il Varano delle rocce è molto intelligente e da una ricerca che hanno fatto a San Diego si sono accorti che sa contare fino a sei"

Vittorio: "Solo fino a sei?! A me sembra tonto!"


#adessochevadoascuolanonmistupiscodiniente

giovedì 6 maggio 2021

Senza parole

Sera. Figli pronti per dormire.

Vittorio: "Domani finalmente andiamo dai nonni?"

Mamma: "No, sabato a pranzo, dopo aver fatto i compiti"

Vittorio: "Ma io voglio farli con zio"

Mamma: "No, li facciamo insieme sabato mattina, poi vai dai nonni"

Vittorio: "Ma perché? Non ti fidi?"

mercoledì 5 maggio 2021

Il tempo libero delle mamme

Dopo settimane di isolamento, ieri vado a un apericena di compleanno da un'amica.
Una serata, qualche ora di spensieratezza.
Arrivo a casa e non controllo le cartelle dei figli, povera stolta. Metto a posto, una lavatrice, qualche altra incombenza e vado a dormire.
Stamattina, durante la colazione, preparo le merende e sistemo la cartella del piccolo. Orrore. Un libro che non porta mai a casa fa capolino tra i quaderni disordinati.
Gli chiedo: "Ma per caso avevi dei compiti, visto che hai portato a casa il libro?", e lui, con innocenza: "Sì, una pagina". Domanda conseguente: "L'hai fatta?". Silenzio in aula.
Fulmino il Marito con lo sguardo e proseguo: "Che pagina era?". Segue ricerca forsennata della pagina da fare e alla fine mi rassereno, perché è solo una storiella da leggere con due domande alla fine. Finiamo la colazione, passiamo al compito. Ore 8.10.
Mentre il piccolo legge prendo il diario della grande, sicura che almeno lei conosca i suoi doveri. Orrore doppio. "Giorgia, leggo che oggi hai la verifica sui cretesi: li hai ripassati?", il silenzio che ne segue mi gela. Il Marito ormai è ridotto in cenere.
Ore 8.15. La scena si sposta in bagno dove, tra codini da fare, calzini che non entrano, grembiuli da aiutare ad abbottonare si ripassa il maledetto Palazzo di Cnosso. E le notizie positive continuano ad arrivare: "Mamma, la maestra ci fa domande aperte sui cretesi", quelli ripassati tra un lavaggio di denti e una spazzolata ai capelli.
La famiglia esce di casa alle 8.33, l'entrata a scuola per la grande è entro le 8.35.
La giornata parte decisamente in salita.

martedì 20 aprile 2021

Indagini famigliari

La Pulcina indaga sulle preferenze in famiglia.

Gio': "Mamma, se tu potessi scegliere cosa vorresti essere?"
Mamma: "In questo momento mi piacerebbe essere un fenicottero".
Giò: "Io vorrei essere un delfino o una sirena".
Marito: "Io vorrei essere una talpa, perché è simpatica, ha la sua socialità con le altre talpe, non ha spese condominiali... Mi accontento"
Vic: "Io vorrei essere un gabbiano, così potrei fare la cacca sulle macchine".

A volte mi sfugge come il potere sia in mano agli uomini. 😂😂

venerdì 19 marzo 2021

 Provare a lavorare, concentrandosi, con:

- un flauto stridulo in sottofondo (all'inizio pensavo ci fosse un bambino collegato in Dad che urlava, invece trattavasi del maledetto flauto)

- un marito in riunione su Teams che parla a voce altissima perché il collegamento funziona male

- un figlio piccolo che saltella, giocando contemporaneamente a un qualche videogioco già rumoroso di suo

Ah, dimenticavo: un cane (dei vicini) che latra ogni volta che suonano le campane.

#unannodiDad #nerviafiordipelle #alcoolportamivia #andràtuttoabere


venerdì 5 marzo 2021

100% Vittorio

I nonni regalano ai nipoti 10 € cadauno per la pagella molto bella dei pargoli.
Il nipote maschio decide di investire la somma nei sospirati mostri "Elastikorps", finora negati dai genitori cattivi, che odiano lo sperpero di denaro e i giochi che si ammucchiano in qualsiasi angolo della casa.
Il primo dubbio del pargolo è: "Quanti mostri devo comprare con 10€ dal momento che costano 3.99 €?"; una volta spiegato che il negoziante può dare il resto e il pargolo non deve necessariamente lasciare tutti i 10 € in una volta, scattano le raccomandazioni al genitore ingenuo: "Mamma, se l'edicolante ti dice che il mostro costa 10€ tu non gli credere e fatti dare il resto". E poi: "Mamma mi raccomando dammi i soldini indietro che sono miei".

domenica 21 febbraio 2021

 Felicità è...

Trovare improvvisamente una puntata di Grey's anatomy che non hai mai visto 

sabato 13 febbraio 2021

Sabato mattina

(Suono straziante in sottofondo)

Moglie: "Oh, no! Giorgia ha ricominciato a suonare il flauto..."
Marito: "Ah, meno male! Mi pareva che qualcuno stesse piangendo!"

#flautodolcetiodio
#carrieremaipartite

lunedì 8 febbraio 2021

Le gioie dei figli

Vittorio: "Mamma, io vorrei andare a vivere dai nonni, perché nonna cucina cose buonissime come il pollo con le patate, la pastasciutta e la quaglia e poi fa le colazioni a sorpresa. Tutte cose da leccarsi i baffi... Va bè che io non ho ancora i baffi, ma con la cucina di nonna quando sono grande me li lecco di sicuro!"

lunedì 11 gennaio 2021

100% Vittorio

Mamma: "Com'è andata oggi a scuola?"
Vittorio: "Bene"
Mamma: "Cosa avete fatto di bello?"
Vittorio: "L'intervallo"

Ecco.

lunedì 4 gennaio 2021

Piccola donna

Vittorio non vuole andare a dormire nel suo letto, piange e strepita dicendo che vuole dormire abbracciato a papone o almeno per terra vicino al lettone. 

Vado in bagno a lavarmi i denti mentre decido come affrontare la questione quando sento i fratelli discutere tra loro:

Giorgia: "Ma perché piangi?"

Vittorio: "Perché voglio stare abbracciato a papone e voglio tornare al mare con lui" (i maschi di casa hanno passato alcuni gg al mare per affrontare meglio il periodo di vacanza chiusi in casa)

Giorgia: "Ma allora perché sei voluto tornare?"

Vittorio: "Perché mi mancava mamma"

Giorgia: "Potevi fare una videochiamata"

Vittorio: "Ma io volevo abbracciarla!"

Giorgia: "Allora adesso non piangere. Puoi stare con mamma i prossimi giorni"

Vittorio: "Sì, ma adesso voglio dormire con Papo"

Giorgia: "Senti, adesso mettiti a dormire, domani ne parliamo con mamma e papà che sono vecchi e hanno sempre una soluzione per tutto e vedrai che si risolve"

Grazie, piccola donna di casa, per la tua razionalità e il tuo buon cuore. Ti preoccupi sempre per tutti e sei disponibile, oltre che molto sensibile.

Non cambiare mai.

Abbiamo ancora da raffinare la conoscenza di alcuni termini...

Parlando della vita oltre la morte (argomento sempre apprezzabile dopo la mezzanotte):

Mamma: "L'anima sopravvive al corpo e resta vicina alle persone che le sono care"

Giorgia: "Anche quella di Vicky il cane?"

Vic: "Anche quella del cane della vicina di Gil?"

Mamma e Giorgia: "Quale cane?"

Vic: "Quello che è andato dall'oculista dopo essere stato travestito!"

E via a ridere persino su un argomento così.

Grazie Vic per come sei.