mercoledì 22 novembre 2017

Stasera Giorgia ha scelto di vedere un cartone animato anziché leggere un libro prima di dormire.
Giorgia: "Papà, non mi leggere la fiaba perché é tardi e mamma non vuole, ho visto la tv"
Marito: "Allora ti racconto una storia breve: Un topolino cade in un buco. Fine"
Giorgia pensa e poi: "Inizia bene e finisce male"
Il senso dell'umorismo non le manca.

mercoledì 15 novembre 2017

#pulcinachecresce #nonsonopronta

Stasera la Pulcina mi ha letto la sua prima fiaba. Un libro letto a me, da un'altra persona, dopo tanto, tanto tempo.
Ricordi di letture passate che affioravano prepotenti.
E tanto orgoglio per quelle poche righe lette a una sillaba per volta, a volte lettera per lettera, con impegno profondo.
E poi, all'improvviso, la resa: "Ora sono stanca, leggi tu".
E via a una lettura più sciolta, più veloce, mano impegnativa. Ma sicuramente meno emozionante. Almeno per me.

domenica 12 novembre 2017

Oggi, all'improvviso, mi sono resa conto di cos'è la felicità: é un attimo fuggevole, un guizzo, uno sprazzo pizzicato tra momenti di stanchezza o di noia. La felicità bisogna saperla riconoscere e afferrare, perché é una sensazione talmente effimera che altrimenti non ci si rende nemmeno conto di averla provata. Se però uno riesce ad agguantarla e a trattenerla per qualche istante ne gode più a lungo, come se fermasse il fotogramma di un film. E allora capisce di averla avuta tra le mani, anche se solo per pochi attimi. Perché la felicità é fatta di mille piccoli momenti transitori, come un abbraccio inaspettato, il bacio di una persona cara, una caramella frizzante al limone chiusa in cassetto, un oggetto perduto e poi ritrovato, una doccia calda dopo aver preso la pioggia.
Oggi pomeriggio, ad esempio, ho raggiunto il Marito e il Nano che dormivano nel lettone. Al mio arrivo, il dormiente piccolo si é girato verso di me e mi ha abbracciata. Abbiamo appoggiato la testa sullo stesso cuscino e io mi sono addormentata accoccolata al suo corpicino tiepido e morbido, tenendo strette tra le braccia le gambine paffute. E in quel momento, proprio prima di cedere a Morfeo, ho toccato la felicità, ho cercato di trattenerla con me più a lungo possibile, di serbarne il ricordo, perché troppo spesso ci soffermiamo su cosa ci fa star male e non su cosa, invece, ci fa toccare il paradiso.