giovedì 20 ottobre 2022

Dimostrazione pratica

Vic: Papo, ho preso una nota.

Ugo: Cos'hai fatto?

Vic: E' colpa di Chiara!

Ugo: Perché?

Vic: Le ho risposto

Ugo: Semplice, bastava che non le rispondessi...

Passano alcuni minuti durante i quali il marito cerca una cover rosa con i glitter per Giorgia.

Vic: [picchiettandogli ritmicamente la schiena] Papo, papo, papo, papo, papo, papo, papo, papo, papo, papo, papo, papo, papo, papo

Ugo: [sclerato] COSA VUOI VITTORIO?

Vic: ...vedi che anche tu hai risposto!


giovedì 13 ottobre 2022

Ieri sera mi sono decisa a fare la seconda prova di ginnastica artistica adulti.
Arrivando, in lieve ritardo come d'abitudine, ho notato che nella lezione del mercoledì ci sono anche un paio di rappresentanti dell'altro sesso. Ho provato un certo impulso alla fuga, poi ho ricordato a me stessa che potrei tranquillamente essere la madre di più della metà dei miei compagni di corso e ho quindi deciso di fregarmene di qualsiasi eventuale commento di chicchessia. Comincio il riscaldamento con addirittura la felpa di pile, sprezzante del calore che da lì a breve si sarebbe generato con gli esercizi.
Probabilmente faccio pena all'allenatrice, che mi chiede come sia andata la nausea dopo la prima lezione e se io soffra di cervicale (a questo proposito, se qualcuno degli amici che lavora nel settore medico leggesse e pensasse che dovrei lasciar perdere me lo faccia sapere prima che io mi fracassi tutta). Rispondo che, dopo sole due ore dal termine della lezione, la nausea mi era passata e che avevo però passato i due giorni successivi a provare dolori lancinanti a muscoli della cui esistenza non ero al corrente. A parte le radici dei capelli mi faceva male TUTTO. Ma poi per fortuna è passata.
Quando l'allenatrice mi ha vista prossima allo scoppio mentre le giovani atlete non avevano nemmeno iniziato a sudare, ha dato 5 minuti di pausa per bere. E meno male che questa volta mi sono portata l'acqua perché l'altra lezione ho provato la sete dei cammelli dopo mesi di marcia nel deserto.
Entro, più morta che viva, nello spogliatoio. Che scopro essere quello maschile. Il mio compagno di corso mi dice, con nonchalance e forse un pizzico di generosità, che avevano cambiato gli spogliatoi quando io non ero ancora arrivata. Raccolgo le mie cose e mi dirigo allo spogliatoio giusto, dove apprendo che una delle ex atlete del mio corso doveva partecipare alle nazionali di categoria quando si è rotta il braccio e ha dovuto interrompere la carriera. Per dire con chi mi alleno.
Comincia la parte di potenziamento, durante la quale non riesco nemmeno a deglutire dal fiatone che mi viene. A parte che tra la sordità incipiente e la nomenclatura a me totalmente sconosciuta di attrezzi ed esercizi vari passo buona parte del tempo a osservare i bravi e cercare di imitarli, facendo metà del loro lavoro e risultando lo stresso stremata il doppio. Ma comunque.
Si arriva alla parte salti e acrobazie varie, almeno per gli altri. Io mi accontento più modestamente di fare qualche capriola senza stirarmi oltremodo la cervicale e abbozzo qualche storpia semi ruota. E però. Mi diverto ugualmente ed è una scarica di energia positiva pazzesca e soprattutto alla fine non mi gira la testa e non ho la nausea. Questa volta inoltre una parte degli esercizi finali si è svolta sul trampolino elastico, sul quale bisognava, con una spinta di gambe, fare una capovolta in aria e atterrare su un materasso alto più o meno quanto me. Io invece dovevo solo saltare e possibilmente atterrare in piedi sul materassone. La prima volta ho preso male le misure (essendo in assoluto la mia prima volta su un trampolino elastico) e ho battuto con le ginocchia sul bordo del materasso, finendo lunga e distesa come una pelle d'orso ormai un po' consumata. Poi ho riso per un minuto buono, incapace di tirarmi su.
Le volte successive sono atterrata sulle ginocchia o sul sedere, ma dopo una decina di tentativi sono quasi riuscita a cadere sulle gambe, non ancora in piedi ma con evidenti miglioramenti.
Ho quindi deciso di iscrivermi al corso, anche se solo una lezione a settimana; l'obiettivo da raggiungere è imparare a fare la ruota, oltre a quello sottinteso di non rompermi niente.
Se qualcuna delle amiche avesse voglia di dimostrare un po' di solidarietà e volesse iscriversi a sua volta, io parto con il mese di novembre. E che Dio me la mandi buona.

mercoledì 12 ottobre 2022

Vittorio cabarettista

Vic: "Mamma, vuoi vedere la fine del mondo?"

Mamma: "Non esattamente... Ma come farei a vederla?"

Vic: "Basta che io mi vesta lentamente stamattina, così Giorgia fa tardi a scuola"

domenica 9 ottobre 2022

Conoscenze altolocate

Studiando storia.

"Per ricostruire la storia bisogna documentarsi, cioè raccogliere informazioni da chi c'era o sui libri. Per esempio, se volessi sapere qualcosa sull'origine del mondo chiederei ai dinosauri"
"Vittorio, all'origine del mondo i dinosauri non c'erano ancora"
"Allora chiederei direttamente a Dio"

sabato 8 ottobre 2022

Vittorio da amare

Stamattina alle 8.45, mentre poltrivo ancora nel letto, un pulcino infreddolito si infila sotto le coperte e dice: "Qualcuno ha bisogno di un abbraccio!" 

Io, sorridendo sotto i baffi e immaginando la risposta, chiedo: "E chi è?"

Risposta: "Tu!"

Vittorio mi ha sorpresa anche questa volta.

lunedì 3 ottobre 2022

Ginnastica agonistica (nel senso di agonia)

Dunque.

Un po' per fare cosa gradita a mia figlia che ci tiene a condividere le sue passioni con me (cosa comprensibile visto che vale anche l'inverso) e un po' per cercare di fare uno sport dopo circa 9 anni di inattività totale, ho pensato di fare la prova a ginnastica artistica adulti.

Io che non so fare nemmeno la ruota e vengo puntualmente sbeffeggiata dai figli quando a casa provo ad imitare Giorgia negli esercizi più semplici.

Ma mi son detta: "Ora o mai più!" E così sono partita per l'allenamento.

Appena arrivata ho capito di essere fuori posto: tre delle compagne del corso sono ragazzine decisamente sotto i 20 anni, due delle quali ex agoniste mentre la terza allena le piccole e credo faccia gare. Poi c'è una ragazzina poco allenata ma pur sempre giovane e una "signora" parecchio più giovane di me che si cimenta però nella disciplina da 3 anni. E poi ci sono io:  il relitto che non fa sport da 9 lunghi anni e che non ha mai fatto ginnastica artistica, né ritmica, né una disciplina analoga.

Vogliamo parlare dell'abbigliamento?

Le tre ex agoniste/allenatrici con fisici super scolpiti in pantaloni e top aderenti che rendono giustizia a tanto ben di Dio. Le due di medio allenamento comunque con pantaloni tecnici e maglietta larga ma adeguata. Io con un leggings schizzato di ammoniaca e una maglietta vecchia di 20 anni. E meno male che quella con scritto "Not photoshopped" era a stirare che altrimenti mi presentavo con quella.

A parte tutto ciò le difficoltà si sono presentate subito: già dal riscaldamento ero parecchio indietro rispetto alle altre, non avevo idea di cosa diavolo fosse un plank (sempre che si scriva così), la spaccata l'ho fatta praticamente da in piedi e pure gli addominali che avevo ben allenati si sono rivelati molli come pudding.

Nella fase di potenziamento mi sono resa conto che dovrei prima avere dei muscoli per poi potenziarli e mentre le altre facevano verticali ed esercizi dai nomi improponibili io riuscivo a malapena ad alzare le gambe appoggiate su un cuscino mentre reggevo il busto sulle braccia.

Ma il peggio è venuto quando siamo passati finalmente alla fase "ludica": mentre le altre facevano salti e giri con scioltezza, io dovevo fare "solo" capovolte (banali capriole) prima su un cuscino alto, poi su un tappeto basso, a seguire 3 addominali alla spalliera. Tre giri così. Già al primo giro ho avvertito un giramento di testa che mi ha lasciata stordita per qualche secondo. Al secondo giro ho dovuto riprendere fiato. Al terzo giro avevo ormai la nausea. 

Ho comunque fatto ancora le 20 semi ruote (cioè cercavo di saltare da una parte all'altra con le gambe piegate come una ranocchia) ma alla fine di questo secondo esercizio mi sembrava di essere scesa da 10 giri di seguito sulle montagne russe dopo aver mangiato cinghiale e peperonata. 

Ho fatto presente il malessere all'allenatore che, ridendo sotto i baffi, mi ha detto che è normale e che dopo 3/4 allenamenti passerà.

Ora: non so se domani riuscirò a scendere dal letto ma l'accoglienza che mi ha riservato mia figlia al ritorno dalle fatiche mi ha totalmente ripagata. Si è informata sul mio livello di stanchezza, mi ha rincuorata dicendo che anche a lei le prime volte veniva la nausea (cosa alla quale non credo nella maniera più totale, dato che fa cinque tic tac uno dietro l'altro senza battere ciglio) e mi ha detto che anche lei la prima lezione dopo l'estate credeva di morire (altra bugia a fin di bene, presumo) e soprattutto era raggiante per lo sforzo che ho fatto per condividere la sua routine sportiva, per quanto mi è possibile. Rideva ai miei resoconti, annuiva seria di fronte alle mie difficoltà e mi incoraggiava in ogni maniera possibile. Mi ha anche detto: "Sì, ti ho vista un po' in difficoltà nel riscaldamento, ma sei andata bene". 

Insomma, se passo la notte rifletto sulla possibilità di fare un allenamento a settimana, almeno finché imparo a fare la ruota.