lunedì 20 febbraio 2012

Mesiversari

Oggi mia figlia compie 7 mesi. A parte il fatto che sono volati, che sembra ieri che ero in ospedale con un frugoletto di 3.400 grammi in braccio di cui non sapevo cosa fare, che avevo paura a infilarle i body e a tenerla in braccio, che mi sentivo spaventata e anche un po' irresponsabile, che le ricamavo bavaglioli e lenzuolini... ieri che ha fatto il primo sorriso, che le è spuntato il primo dentino, che ha assaggiato la prima pappa, che è stata seduta da sola la prima volta... bè quello è stato ieri veramente. I sette mesi più felici della mia vita, probabilmente. Ora provo una serenità d'animo e una pace che non ricordo di aver mai avuto, sempre presa da mille progetti e corsi come ero. Sarà anche che sono a casa dal lavoro e che l'unico problema che ho nella giornata è che la cucciola si possa stufare se non usciamo o giochiamo. Sono un po' spaventata dalla ripresa del lavoro: il carico emotivo che mi porterò dietro mi farà essere nervosa con lei? Mi auguro di riuscire a lasciar sullo zerbino insieme alle scarpe inzaccherate le incazzature della giornata lavorativa e di poter dedicare a una qualità assoluta le poche ore serali che mi rimarranno libere per lei. Però non vedo l'ora che sia abbastanza grande da poterle leggere Harry Potter e vedere i film insieme, chissà se le piaceranno.
Sabato l'abbiamo portata in piscina per la prima volta: subito era un po' titubante e si aggrappava con le braccine al mio costume o ai peli del papà, poi, dopo averla fatta giocare e aver fatto i salami come sono due neogenitori sanno fare, si è un po' rilassata, anche se manteneva l'allerta gialla, per dirla secondo il "codice" imparato al corso di autodifesa. Il lato più positivo della giornata in piscina è che si è stancata tantissimo -muoveva in continuazione le gambette, di tanto in tanto schizzandosi il visino- quindi abbiamo goduto di un pomeriggio di tranquillità, una volta tornati a casa.

mercoledì 1 febbraio 2012

L'anno della fine del mondo

E così siamo nel 2012. Io sono ancora a casa in maternità, con scarsissima voglia di rientrare al lavoro. I miei esperimenti di insegnare inglese alla piccola proseguono con sempre meno convinzione, dovrei trovare un motivatore. Eppure ritengo che sia importante, è solo che non mi sento all'altezza né preparata a sufficienza per questo compito. Bisognerebbe prendere una tata inglese (che avrei anche trovato) ma mio marito non è dell'idea. Pensa che sia meglio mandarla al nido, che lì impara di più, che sta con gli altri bambini... Insomma, chissà se la pupa imparerà l'inglese prima delle elementari. Devo andare, si è svegliata.