domenica 30 maggio 2021

Confessioni pericolose

Oggi Giorgia aveva il sacramento della prima confessione, chiamato altresì festa del perdono. 
Ci mettiamo tutti in ghingheri per l'occasione -chi col vestitino, chi con la giacca- e andiamo in chiesa. Come da prassi, arriviamo per il rotto della cuffia: ci vedono entrare, agguantano i figli e li portano nelle prime file insieme agli altri bambini. 
Vittorio vieni quindi inserito nel gruppo della quarta elementare pur facendo la prima. Subito non mi faccio molte domande, perché penso che lo abbiano messo tra i primi banchi essendo un bambino. Mi viene un sospetto quando lo vedo parlottare con la catechista di nazionalità tedesca, ma non faccio in tempo ad avvicinarmi che ormai il danno è fatto: Vittorio è stato inserito nel plotone di quelli che devono confessarsi e va a confessarsi dal prete straniero, dal quale rimane più di tutti gli altri bambini. Che cosa si dicano è un mistero, perché anche a posteriori non siamo riusciti a risalire al dialogo tra i due. Vittorio sostiene che non ha capito cosa gli diceva il prete perché parlava in cinese... Il prelato era effettivamente straniero, ma dall'aspetto non certo cinese. 
Comunque quando lo vedo partire per la confessione vado a scusarmi con la catechista e spiego, durante la cerimonia, che quello è il mio figlio piccolo di prima elementare, e che non avrebbe dovuto quindi fare la confessione. La catechista tedesca mi guarda con aria stralunata e mi chiede come mai Vittorio fosse davanti e io non posso che risponderle che lo hanno messo loro nelle prime file quando è entrato. Alla fine la catechista si scioglie in un sorriso e mi dice che "Ha fatto un assaggio", poi sopraggiunge la catechista italiana, la quale si fa una bella risata e dice: "Vabbè, si è portato avanti per quando farà la terza".
Tornati a casa chiediamo spiegazioni al reo confesso e lui risponde: "Ma la signora mi ha detto <<Dopo di lui tocca a te!>> e io sono andato". La prima volta in vita sua che ha ubbidito.

lunedì 24 maggio 2021

Ad alta voce

Esco per una passeggiata serale, nonostante la frescura non allettante, temendo nel restare in casa che prevalgano sul buon senso e la razionalità gli istinti omidici che provo verso la famiglia tutta dopo il ritorno in DAD del più piccolino, causa maledetta quarantena.

La giornata si è dipanata infaustamente tra la connessione ballerina, i "Maestra, non ho capito!" e "Maestra, mi hanno rimosso!" urlati a gran voce da 19 alunni dietro lo schermo di un pc o di un tablet, i pianti del piccolo che fatica a seguire a distanza, i compiti eseguiti svogliatamente e dietro forti pressioni materne, i corsi di aggiornamento seguiti distrattamente, il lavoro urgente da sbrigare in ogni caso e le mille incombenze quotidiane.

Esco, dicevo, alla ricerca di un ristoro (parola attualmente molto in voga) mentale e penso se durante la passeggiata chiamare un amico o iniziare un nuovo libro. Sì, perché leggere e passeggiare sono le mie armi per combattere questo momento di difficoltà, ma non ho il tempo per imbracciarle entrambe. E così un giorno mi sono detta: "Ma nel mare internettiano ci sarà pur qualche audiolibro libero" e in effetti dopo una breve ricerca mi sono trovata su RaiPlay Radio, dove c'è una ricchissima raccolta di libri interpretati da attori e doppiatori più o meno conosciuti, ma comunque bravi. Propendo alla fine per un nuovo audiolibro e scelgo il titolo "La tregua", di Primo Levi.

Partono le ormai familiari note della sigla di apertura di ogni brano e sento esplodere la felicità dentro di me, pregusto la nuova voce che imparerò ad amare e che mi accompagnerà nelle passeggiate solitarie, assaporo con avidità i secondi che mi separano dalla presentazione dell'attore o attrice che si farà interprete per me del testo e penso che non esiste cosa più bella di un libro letto #adaltavoce.



sabato 15 maggio 2021

Forme di vita (più o meno) intelligenti

 (Allo Zoom)

Mamma: "Guarda, Vic, il Varano delle rocce è molto intelligente e da una ricerca che hanno fatto a San Diego si sono accorti che sa contare fino a sei"

Vittorio: "Solo fino a sei?! A me sembra tonto!"


#adessochevadoascuolanonmistupiscodiniente

giovedì 6 maggio 2021

Senza parole

Sera. Figli pronti per dormire.

Vittorio: "Domani finalmente andiamo dai nonni?"

Mamma: "No, sabato a pranzo, dopo aver fatto i compiti"

Vittorio: "Ma io voglio farli con zio"

Mamma: "No, li facciamo insieme sabato mattina, poi vai dai nonni"

Vittorio: "Ma perché? Non ti fidi?"

mercoledì 5 maggio 2021

Il tempo libero delle mamme

Dopo settimane di isolamento, ieri vado a un apericena di compleanno da un'amica.
Una serata, qualche ora di spensieratezza.
Arrivo a casa e non controllo le cartelle dei figli, povera stolta. Metto a posto, una lavatrice, qualche altra incombenza e vado a dormire.
Stamattina, durante la colazione, preparo le merende e sistemo la cartella del piccolo. Orrore. Un libro che non porta mai a casa fa capolino tra i quaderni disordinati.
Gli chiedo: "Ma per caso avevi dei compiti, visto che hai portato a casa il libro?", e lui, con innocenza: "Sì, una pagina". Domanda conseguente: "L'hai fatta?". Silenzio in aula.
Fulmino il Marito con lo sguardo e proseguo: "Che pagina era?". Segue ricerca forsennata della pagina da fare e alla fine mi rassereno, perché è solo una storiella da leggere con due domande alla fine. Finiamo la colazione, passiamo al compito. Ore 8.10.
Mentre il piccolo legge prendo il diario della grande, sicura che almeno lei conosca i suoi doveri. Orrore doppio. "Giorgia, leggo che oggi hai la verifica sui cretesi: li hai ripassati?", il silenzio che ne segue mi gela. Il Marito ormai è ridotto in cenere.
Ore 8.15. La scena si sposta in bagno dove, tra codini da fare, calzini che non entrano, grembiuli da aiutare ad abbottonare si ripassa il maledetto Palazzo di Cnosso. E le notizie positive continuano ad arrivare: "Mamma, la maestra ci fa domande aperte sui cretesi", quelli ripassati tra un lavaggio di denti e una spazzolata ai capelli.
La famiglia esce di casa alle 8.33, l'entrata a scuola per la grande è entro le 8.35.
La giornata parte decisamente in salita.