venerdì 9 giugno 2017

Riflessioni mattutine

Rimango sempre positivamente colpita dalla consapevolezza dei bambini. Ogni volta non me lo aspetto, ma i bambini sanno avere una profonda coscienza di sé e del mondo. Questa mattina ad esempio sono rimasta stupita da come mia figlia abbia interiorizzato, a nemmeno sei anni, la notizia che non ci sarò per sempre. Mi chiedo, senza avere risposta alcuna, se questo sia dovuto al fatto che io ho perso la mia, di mamma, prima che lei nascesse e quindi lei abbia realizzato un qualche collegamento inconscio sulla caducità delle mamme. Questa consapevolezza mi ha un po’ rattristata. Non tanto per la notizia della mia futura dipartita, quanto perché ritengo che a 5 anni uno dovrebbe credere che tutto sia possibile, dall’esistenza di Babbo Natale all’immortalità delle persone care. Dall’altro lato penso però che questo avere una coscienza degli eventi così come sono (esistenza di Babbo Natale a parte), le procurerà forse meno delusioni e in qualche modo le consente oggi di vivere appieno la mia presenza. Stamattina, per l’appunto, mi ha detto: “Ho paura di fare i buchi alle orecchie”, e io: “Allora non farli, nessuno ti obbliga. Puoi decidere quando sarai più grande, se credi”. Ci ha pensato un pochino, poi: “Li farò quando sarò più grande, ma quando tu ci sei ancora”. In qualche modo questo mi ha indotta a pensare che accetterà la mia scomparsa con obiettività, avendo già messo in conto che è un evento che, speriamo in un futuro lontano, si presenterà. Ciò mi ha lasciato un gusto agrodolce, perché egoisticamente è un po’ difficile accettare che chi amiamo in modo così assoluto possa fare a meno di noi, ma d’altra parte la serenità dei figli e la loro presa di coscienza del mondo è forse l’obiettivo a cui un genitore deve tendere.

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