giovedì 3 gennaio 2019

Essere bambini è semplice. Una semplicità che purtroppo si perde crescendo.
Ad esempio: Due bambini stanno facendo un castello di sassi sulla spiaggia. Mia figlia li guarda, vorrebbe giocare ma non osa chiederlo. Ad un certo punto uno dei bambini le dice: "Vuoi giocare?". Finito. Mia figlia comincia a giocare.
È tutto semplice. Non ci sono sovrastrutture del tipo "E poi se le chiedo di giocare cosa succede?". È tutto semplice.
Ieri un signore in riva al mare stava pescando. Il nano esclama: "Voglio andare a conoscere quel signore!". Parte e gli fa mille domande: "Come ti chiami, quanti anni hai, quanti pesci hai pescato". Con semplicità. Un nuovo amico è presto fatto.
Poi da adulti tutto cambia. Farsi nuovi amici è un'impresa, non ci si fida più, non si può andare da un signore che pesca e dirgli "E tu come ti chiami?", non si può andare da un altro che costruisce un castello e dirgli "Lo faccio anche io con te". Ci sono sovrastrutture, non si può più fare. O forse si potrebbe, chissà. Magari basta volerlo.

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