giovedì 20 giugno 2019

10 anni fa, come oggi, era una giornata di sole e, come oggi, era previsto un temporale, la sera.
A quest’ora ero dal parrucchiere con un misto di emozioni nel petto. Non è stata una giornata di sola gioia, dato il lutto recentissimo. Ma è stato un nuovo inizio.
Da allora abbiamo avuto dieci anni di litigate (a dire il vero sempre meno frequenti) e riappacificazioni, di avventure, di risate, di viaggi, di battutacce e vignette, di scoperte, di paure, di nuovi arrivi, di corse in pronto soccorso, di alleanza e fiducia reciproca, ma soprattutto dieci anni di amore totale e genuino. Non lo esterniamo in maniera plateale, è un amore un po’ segreto, solo nostro, fatto di comprensione, conoscenza, stima e fiducia reciproca. Non ti dico abbastanza spesso che ti apprezzo moltissimo per la tua brutale sincerità, la tua intelligenza viva, l’ironia graffiante, la libertà che mi dai (in primis di essere davvero me stessa senza timori), la presenza rassicurante, il tuo esserci in maniera discreta. E non te lo dirò nemmeno questa volta. Ma lo penso. Lo penso nel profondo. Che quella sera di giugno del 2003 al Cacao quando sei venuto a presentarti la lotteria l’ho vinta io, anche se spesso ti lascio credere il contrario. Che sei un marito e un padre meraviglioso, nonostante i difetti. Che non ti cambierei con nessun altro. Beh, forse a parte George Clooney.
Buon decimo anniversario a noi.

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