mercoledì 29 maggio 2024

Ancora una volta Vic mi ha stupita.
Dovrei essermi abituata ormai, e invece.
Ieri sera abbiamo litigato: il pretesto è stato la sua mancanza di attenzione a una mia spiegazione di grammatica, che è poi degenerato in accuse e rimproveri vari.
Dopo aver tentato invano di chiarire mentre lo portavo a scuola, ho deciso di lasciarlo nel suo brodo e lui, sempre molto sensibile, ha "fiutato" la mia arrabbiatura persistente.
Quindi dopo la festa del catechismo, vedendomi sulle mie, si è avvicinato e con una lucidità e una sincerità spiazzanti mi ha detto: "Ti ho risposto in modo insolente perché stavo soffrendo molto e quando sto male voglio ferire gli altri perché stiano male anche loro".
Ho apprezzato davvero questa sua presa di coscienza e abbiamo riflettuto insieme sul fatto che avendo capito questo di sé può lavorarci su e cercare di non ferire gli altri quando sta male, perché è brutto sentirsi così. Gli ho fatto anche presente che capisco profondamente quello che dice perché capita anche a me e ciò è stato motivo di riflessione anche per la sottoscritta.
Ci siamo quindi dati la regola che quando è arrabbiato io lo lascio tranquillo, ma che lui può venire a chiedere un abbraccio o un bacio o un confronto in ogni momento, la porta è sempre aperta.
Stasera, dopo averlo aiutato a fare i panini per la gita alla caserma dei pompieri di domani, mi ha ringraziata e ci siamo abbracciati a lungo.
Avere un figlio così è faticoso, ma anche molto arricchente.
Chissà dove ci spingeremo nelle riflessioni e nell'analisi reciproca quando crescerà.


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