domenica 6 ottobre 2019

Vedi Napoli e poi muori (speriamo non subito)

Con l'amica delle vacanze pazze, questa volta siamo venute a Napoli, il paese del sole. Infatti stamattina pioveva a dirotto.
Ma noi non ci siamo perse d'animo e siamo uscite comunque, bardate di poncho e stivaloni. A onor del vero, quando siamo uscite ha smesso di piovere, quindi alla fine abbiamo girato tutto il giorno con inutili stivali ai piedi e i ponci nelle borse, che pesavano come macigni.
Siamo partite gambe in spalla per aderire al "Free walking tour", il cui punto d'incontro era al Castello nuovo, meglio conosciuto come Maschio angioino.

Breve descrizione storica e proseguimento verso la galleria Umberto I, per cinquant'anni regno degli Sciuscià, i lustrascarpe resi famosi dal film di Vittorio De Sica.

Breve sosta al San Carlo, il più antico teatro chiuso per l'opera d'Europa ancora attivo.
Visita a piazza del Plebiscito con il Palazzo Reale e la basilica reale pontificia di San Francesco di Paola, che ricorda il Vaticano.

Proseguimento per via Toledo, la via dello shopping, e i quartieri spagnoli (dove abbiamo preso un ottimo caffè di strada con babbà), per terminare al Pignasecca Market.



Il giro in sé è stato interessante e sufficientemente ben spiegato (purtroppo in lingua a scelta tra inglese e spagnolo, in italiano solo sotto Natale e in alcuni altri periodi di particolare affluenza), mi è  piaciuto meno che la guida si sia fermata in un paio di punti per consigliare acquisti e sponsorizzare venditori locali.
Al Pignasecca Market, distratte da profumi di fritto e pummarola, abbiamo perso il gruppo, e ci siamo fermate ad assaggiare il cuoppo di pesce, tipico street food locale. Ottimo. Da provare.
Ci siamo quindi sedute ai tavolini dello stesso locale (Pescheria Azzurra), che vende anche pesce, e abbiamo mangiato polipetto in rosso con capperi e olive e polpetta di merluzzo con pinoli e uva passa. Tutto ottimo, anche i senesi vicini di tavolino, con i quali ci siamo intrattenuti piacevolmente, quasi obbligati dalla vicinanza dei tavoli.

Passeggiata su via Toledo verso la funicolare per salire al Vomero (salita 1.10 €) , da cui si gode di ottima vista sul Vesuvio, e visita a Castel sant 'Elmo (5€ gli adulti), visita non guidata nella fortezza, che merita per l'incredibile paesaggio sul mare e sul Vesuvio.





Siamo scese dal Vomero con la metropolitana per ammirare le fermate, alcune delle quali, dicono, sono le più belle d'Europa.
Noi abbiamo visto (linea 1): Vanvitelli, con l'installazione di neon blu a spirale, Dante, Materdei, dove c'è un enorme e colorato mosaico, Università, con luci e colori psichedelici e Garibaldi.



Tappa forzata da "Cuori di sfogliatella" in via Toledo, dove abbiamo assaggiato, per non fare torti, una sfogliatella riccia e una di frolla, nonché quella speciale cannella e mela e quella speciale al caffè. Io ho preferito quella classica di frolla, la mia compagna di abbuffate quella al limoncello riccia. Tutte da provare, comunque.


Altro giro ai quartieri spagnoli per respirare meglio l'atmosfera caotica e colorata della città e quindi mega coda da Sorbillo, per assaggiare la migliore pizza della città.




La pizza ottima, niente da dire, ma la lunga coda ci è un po' pesata e, visto che siamo nella città della pizza, credo che ne proveremo altre, per non ripetere l'esperienza seccante della ressa, dei piedi pestati in continuazione, delle gomitate e dei clacson di chi passa comunque con l'auto in una via larga forse tre metri piena di gente che attende di mangiare.

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